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L’ITS Filangieri aggiunge un altro importante traguardo per le studentesse della classe 5 B SIA E 4 B SIA che hanno partecipato al bando per l’assegnazione di un premio per l’informatica, classificandosi rispettivamente al primo e al terzo posto.
Le ragazze hanno partecipato ad un concorso bandito dal dipartimento di matematica ed informatica dell’università della Calabria.

Il premio Ada Lovelace è un premio riservato a studentesse delle Scuole secondarie di secondo grado, che partecipano mediante presentazione di elaborati legati all’informatica.

Il premio per l’elaborato vincitore è pari ad un importo di euro 400,00.Le studentesse della V B SIA (Zaccaro Maria Pia, Vivacqua Maria Grazia, Di Santo Fabiano e Chidichimo Alessandra) con un sito web dal titolo “Il Digitale che salva” nel quale si descrive di come il digitale abbia aiutato la diffusione di alcuni simboli e di alcuni messaggi “in codice” per la denuncia di violenze. In particolare si racconta il simbolo #SignalForHelp, che consiste nell’apertura e chiusura della mano con il pollice chiuso verso l’interno, e la diffusione che questo simbolo ha avuto proprio grazie all’uso del digitale. Nel sito si parla anche di un’altra campagna diventata virale grazie all’uso dei social media, la campagna #meToo per segnalare violenza sessuale e molestie sul posto di lavoro. Infine si chiude con un video in cui si ordina una pizza chiamando i carabinieri. Il digitale a supporto delle donne contro la violenza.

Il sito è stato realizzato utilizzando google sites ed è visibile al seguente indirizzo accedendo con un account Filangieri:
https://sites.google.com/itsfilangieri.it/digital-help/home-page

Di seguito la lettera che le ragazze hanno indirizzato alla commissione valutatrice per presentare sinteticamente il loro lavoro:

“La tecnologia ormai pervade le nostre vite, nulla intorno a noi non ci richiama al digitale, ci hanno etichettati come “nativi digitali” perché fin dai primi anni di vita entriamo in contatto con strumenti tecnologici che ci aiutano nella vita di tutti i giorni.

Con gli anni e con la diffusione degli smartphone che ci permettono di vivere le nostre vite in rete, proiettati in un mondo virtuale, ci hanno etichettati come “superficiali”, ci hanno descritti come quella generazione capace solo di fare Tik Tok, ma non è questo che rappresenta l’informatica per noi.

Nella scelta della scuola abbiamo pensato come avvicinarci a questo mondo, non solo come utenti, ma come parte attiva del mondo digitale che ci circonda.

Con il presente lavoro abbiamo voluto raccontare come i social network, Internet e la tecnologia in generale hanno influito su un tema, che in quanto “giovani donne”, ci tocca da vicino, la violenza sulle donne. Possiamo anche pensare che quello che si sente in TV, o si legge sui social network, è un problema non nostro, che interessa una realtà per noi lontana, ma non è così, noi stesse un giorno potremmo essere vittime di violenze domestiche o sul posto di lavoro, la nostra vicina di casa un po’ distratta con l’occhio nero perché ha sbattuto alla porta nel buio della notte potrebbe essere vittima di violenza, la nostra compagna di classe che esce con quel ragazzo che a noi non piace e che la tratta male davanti a tutti potrebbe essere vittima di violenza. Abbiamo voluto raccontare come la tecnologia che ci circonda aiuta spesso a trovare il coraggio per denunciare, per lanciare un grido di aiuto silenzioso alle orecchie dell’aggressore ma forte per il risalto che la rete gli da, perché Internet costituisce un canale per la circolazione delle informazioni rapidissimo.

La modalità scelta per raccontare questo tema è quella della realizzazione di un sito web che mette in relazione l’impatto che la tecnologia ha avuto sulla diffusione di messaggi “in codice” per comunicare una situazione di pericolo.

Tik Tok, hashtag, videochiamate, chat, social network a supporto delle donne in difficoltà e perché no, anche come strumenti di svago e di relazioni sociali, perché abbiamo 17 anni e vogliamo vivere la nostra vita con il sorriso e senza occhi neri.”

Le ragazze sono in attesa di sapere quando dovranno presentarsi presso l’università della calabria per ricevere il premio che hanno vinto.

Al concorso hanno partecipato anche le ragazze della IV B SIA (Scillone Caterina, Paladino Laura, Bruno Rosita, Catera Michela Angela, Stamato Alessandra, Pilan Karola, Vivacqua Rebecca, Tufaro Martina Pia) che hanno realizzato un lavoro utilizzando Canva e si sono classificate terze.

Di seguito la lettera che ha accompagnato il loro lavoro:
“L’ansia del ricordo, tra mascherine e un unico mondo social, tra filtri e realtà... e rieccoci nei banchi della nostra classe, ancora noi, sempre noi, nel corso SIA -Sistemi Informativi Aziendali - immersi a studiare hardware, software e quant’altro l’informatica è stata ed è incredibilmente capace di mettere a punto.

Non abbiamo però dimenticato...ricordiamo e ripetiamo insieme rivolgendo lo sguardo agli ultimi due anni delle nostre realtà quotidiane...
E pensando, e riflettendo e osservando riviviamo quei giorni di marzo 2020, quando le nostre vite sono state messe in stand-by, quando vivevamo la nostra adolescenza fra la cameretta e il mondo virtuale, fatto di bit invisibili ai nostri occhi ma che trasportavano le nostre emozioni, le nostre paure, il nostro desiderio di tornare alla nostra vita da adolescenti oltre quello spazio digitale in cui eravamo stati confinati.

Abbiamo provato a capire e ad apprezzare il potere di Internet, del computer, del cellulare, come strumenti utili nella nostra vita e non solo come strumenti di svago, ma ci siamo rese conto che non tutto ciò che viaggia nella rete è reale, ci siamo messe in vetrina, una vetrina fatta di filtri e di realtà mascherate.

La nostra scuola era diventata digitale, le nostre feste di compleanno erano in uno spazio virtuale, gli abbracci dei nostri nonni viaggiavano nelle videochiamate che hanno dovuto imparare a fare, in quello spazio ci siamo confortate, ma nello stesso spazio ci siamo anche perse...vedere il mondo attraverso i filtri ha fatto aumentare le nostre insicurezze, “sono all’altezza?”, “sono abbastanza bella?”, “sono abbastanza magra?”... “sono abbastanza?”...e pian piano le telecamere si chiudevano e noi con loro.

Quello stesso web che ci supportava per non farci sentire sole ci allontanava internamente da noi stesse, dettava i canoni e gli standard che dovevamo rispettare, quei canoni senza i quali non potevamo mostrarci al mondo.
Oggi per noi la tecnologia è qualcosa da studiare, da imparare ad usare, qualcosa che sarà da supporto alla nostra vita futura e lavorativa, ma non è più una gabbia.

Per la realizzazione dell’elaborato con il quale partecipiamo al concorso è stato realizzato utilizzando Canva, uno strumento che si usa per fare progettazione grafica, semplice da usare perché funziona nella modalità Drag’n’Drop, ossia trascinando gli oggetti che si vogliono utilizzare.

Alcune delle informazioni riportate sul sito sono state ottenute effettuando una ricerca su Internet, in particolare la parte in cui abbiamo parlato dei filtri, che tecnicamente non fanno parte di quelle che sono le nostre conoscenze scolastiche.”
Grande orgoglio per questo ennesimo riconoscimento agli studenti veri protagonisti della Scuola che piace.

2 A TUR GRAF

Allegati:
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